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Green Pass: guida completa alla Certificazione Verde

di Alexander Quarella

Il Green Pass (o Certificazione Verde), fortemente voluto dalla Commissione europea, è finalmente arrivato, in Italia come in molti altri paesi europei.

In questi giorni abbiamo letto un po’ di tutto a riguardo e, come spesso accade, più sono le voci, maggiore è il rischio di fare un po’ di confusione.

Niente paura, in questo articolo metteremo in fila tutte le informazioni indispensabili e qualche consiglio da seguire dopo il vaccino, un tampone o all’avvenuta guarigione dal COVID-19.

Pronti? Cominciamo!

Cos’è il Green Pass

La Certificazione Verde nasce per favorire la libera circolazione in sicurezza dei cittadini durante la pandemia COVID-19.

A partire dal 1° luglio, sarà necessaria per circolare tra stati dell’Unione Europea (e Area Schengen) ma anche in Italia sarà utile per semplificare l’accesso a grandi eventi, feste, matrimoni, ecc…

Il Green Pass può essere digitale o cartaceo. In ogni caso contiene un QR-Code (sempre lui!) che ne certifica l’autenticità e validità.

In breve, la Certificazione attesta una delle seguenti condizioni:

  • aver aderito alla campagna di vaccinazione anti COVID-19;
  • essere risultati negativi a un test molecolare o antigenico rapido eseguito nelle ultime 48 ore;
  • essere guariti dal COVID-19 negli ultimi sei mesi.

Come funziona?

La piattaforma di riferimento è quella del Ministero della Salute e, in realtà, avviene quasi tutto in automatico.

Al momento del vaccino, quando ci apprestiamo a fare un tampone o all’atto del rilascio del certificato di guarigione comunicheremo il nostro numero di cellulare e/o una nostra email.

A questi recapiti la piattaforma ci invierà, nel giro di qualche giorno, un avviso di rilascio del Green Pass. Nel messaggio c’è anche un AUTHCODE, vedremo tra poco a cosa serve.

Green Pass: come ottenerlo

Ricevuto l’avviso via SMS o email, per ottenere il nostro Green Pass, possiamo scegliere tra:

  • formato digitale via app per smartphone: se già usiamo l’app IO o l’app Immuni, questa è senza dubbio la modalità più semplice. Basta accedere e scaricare il Green Pass. Consigliamo di salvarlo sul cellulare: se necessario sarà molto più pratico recuperarlo nella galleria piuttosto che accedere a una delle suddette app;
Questo video di Corriere TV sintetizza la procedura da seguire.
  • formato stampabile sul sito del Ministero della Salute: qui possiamo entrare in 2 modi.
    • Se dotati di SPID (o CIE) attraverso questo link avremo accesso diretto alla versione stampabile del nostro Green Pass;
    • Se muniti di Tessera sanitaria attraverso questo link potremo compilare i dati richiesti (tra i quali anche l’AUTHCODE) per poi accedere alla nostra certificazione;
  • formato stampabile via Fascicolo Sanitario Elettronico: presto disponibile, questa modalità consente di scaricare la Certificazione Verde dal nostro Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale, proprio come faremmo con una qualunque ricetta o altro documento;
  • formato cartaceo presso farmacia o medico curante: questo è l’unico metodo “non digitale”. Rivolgendoci direttamente al nostro medico o alla nostra farmacia di fiducia (e mettendo a disposizione Tessera Sanitaria e Codice Fiscale) potremo ottenere la nostra copia cartacea del Green Pass.
Un esempio di Green Pass stampabile

Un suggerimento? Cerchiamo di munirci sia della versione digitale (sul cellulare) che di una copia cartacea. Quest’ultima può risultare particolarmente utile se stiamo per affrontare un viaggio o sappiamo di averne bisogno per partecipare a qualche evento. In questo modo un cellulare scarico o una copertura internet insufficiente non ci rovineranno la festa!

Quando e a chi mostrare il Green Pass

I soggetti autorizzati al controllo della Certificazione sono:

  • forze dell’ordine e pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni;
  • personale delle compagnie aeree, marittime o dei trasporti;
  • i gestori dei locali pubblici o dei luoghi dove si svolgono eventi artistici e di intrattenimento (concerti, spettacoli, ecc…), sportivi, o banchetti di nozze;
  • personale delle RSA e ospedali.

Ricordiamo che albergatori, ristoratori e negozianti, così come personale di cinema e teatri non sono autorizzati al controllo del Green Pass.

Rimangono ancora alcune situazioni da definire (es. discoteche e stadi durante le partite di calcio). In ogni caso restano valide le regole di buon senso, quindi evitiamo di mostrare la nostra certificazione al primo che passa. Buona norma sarebbe quella di controllare che lo strumento usato per la verifica sia la app CertificaC19. Questa infatti è l’unica autorizzata dal Ministero e con un semplice semaforo verde restituisce o meno la validità del nostro Green Pass.

Green Pass e minori

Piuttosto articolata anche la situazione relativa ai nostri figli. Ecco cosa fare in base all’età del minore:

  • sotto i 2 anni non è richiesta alcuna Certificazione;
  • dai 2 e i 5 anni è richiesto il Green Pass ma non è necessario alcun tampone per rilascio;
  • a partire dai 6 anni la Certificazione Verde è obbligatoria (laddove richiesta) e viene rilasciata solo a seguito di un tampone negativo;
  • dai 12 ai 17 anni si può aderire alla campagna vaccinale, questo consente di scaricare il proprio Green Pass senza passare per un tampone.

Per tutte le fasce di età resta disponibile il rilascio della certificazione a seguito di avvenuta guarigione da COVID-19.

Qualche intoppo, ma la Certificazione è disponibile

Come abbiamo visto il sistema è piuttosto semplice e sono disponibili molteplici modalità per ottenerlo, ognuna pensata per esigenze e utenti diversi. Purtroppo un sistema così articolato si presta a qualche inciampo.

Ad alcuni di noi in Omicron, per esempio, è capitato di non ricevere né un SMS né una mail. Poco male, possono esserci diverse cause, quel che conta è che accedendo all’app IO abbiamo trovato il nostro Green Pass disponibile per il download. Quindi se dopo qualche giorno non riceviamo nessuna comunicazione, vale lo stesso la pena fare un tentativo.

Il Green Pass è cool ma non è social

Senza dubbio avere tra le mani la nostra Certificazione restituisce un certo senso di liberazione. L’entusiasmo ha indotto molte persone a condividere sui social il proprio Green Pass. Anche se l’intento può essere lodevole (invogliare anche altri a vaccinarsi, per esempio) vale la pena ricordare che all’interno del QR-code sono salvate molte nostre informazioni personali (in particolare sanitarie) e noi non vogliamo che finiscano nelle mani di qualche malintenzionato, giusto?

WhatsApp non c’entra niente con il Green Pass

E’ di questi giorni la notizia che racconta di falsi messaggi diffusi via WhatsApp e che promettono di poter scaricare la propria certificazione.
Dobbiamo assolutamente ignorare questo tipo di messaggi. Gli unici canali autorizzati sono quelli che vi abbiamo riportato qui sopra, eventuali link che riceviamo via WhatsApp o social sono solo repliche artefatte dei siti istituzionali che hanno l’unico scopo di truffarci.

Situazione fluida: teniamo d’occhio gli aggiornamenti

Questa è la situazione ad oggi. Dopo un anno e mezzo di pandemia, però, sappiamo che strumenti nuovi, necessari per affrontare una nuova emergenza, sono da considerarsi “in divenire”, e il Green Pass non fa eccezione.

Con il diffondersi della variante Delta del COVID-19 la seconda dose del vaccino assume una particolare importanza. Secondo i primi studi infatti, il richiamo aumenta l’efficacia del vaccino contro la nuova variante fino all’80%, contro il 20-30% di efficacia della prima dose.

Se questi dati venissero confermati, è probabile che in futuro il Green Pass venga rilasciato solo dopo la seconda dose e non più dopo la prima come succede ora.

In ogni caso, per ricevere aggiornamenti su questo e altri argomenti, vi invitiamo a visitare le nostre pagine o iscrivervi alla nostra newsletter!

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