Questa volta partiamo dalla fine: che siate esperti di Wordpress o meno, Jetpack è un plug-in all-in-one (ovvero un modulo tutto in uno) troppo utile per non essere installato quando avviate un nuovo sito. Questo, però, non vuol dire necessariamente che lo userete per tutte le sue funzionalità o addirittura che lo userete per sempre.
Siete confusi? Lasciatemi spiegare.
Jetpack: il punto di partenza per soddisfare gli standard minimi di un sito in Wordpress nel 2022
Come dicevamo Jetpack è un modulo aggiuntivo per il vostro sito in Wordpress che racchiude al suo interno numerosissime funzionalità, tutte fondamentali per avviare un sito senza dimenticare cose importanti.
La sua natura all-in-one, però, mostra il fianco al difetto di molti plug-in simili: sono comodissimi ma difficilmente eccellono in quello che fanno. Prima però ci tengo a premettere che la reputazione del produttore del plug-in non si discute! È lo stesso che gestisce il servizio wordpress.org e ha dato i natali a WooCommerce, uno dei plug in più noti quando si parla di e-commerce. Detto questo, installando e configurando Jetpack durante le prime fasi di costruzione del vostro sito, sarete certi di avere tutto quello che serve per un sito moderno e sicuro. Molto probabilmente, però, entro breve, per alcune delle singole funzionalità che offre Jetpack, desidererete avvalervi di strumenti più potenti o più focalizzati sui risultati che vorrete raggiungere.
Oltre a questo, il suo essere tutto in uno introduce un secondo problema piuttosto dibattuto. Essendo un plug-in molto importante in termini di funzionalità e che va a influenzare diverse aree di un sito, è opinione comune che ne influenzi negativamente le performance.
Questa criticità ha delle basi di fondamento ma, come spesso succede, la decisione se usare o meno un plug-in “pesante” non è così banale. Molto dipende da quante sue funzioni attiveremo. Se lo installiamo per fare un uso intensivo di molte sue funzionalità, allora possiamo anche “accettare” un certo calo di prestazioni. Se invece, tra tutto quello che offre, useremo Jetpack solo per un paio di features, forse è meglio cercare delle alternative.
Quindi Jetpack cosa fa? Quali vantaggi comporta? E quali sono le alternative?
Detto che un plug in così ampio, omnicomprensivo e autorevole come Jetpack non ha vere e proprie alternative, va capito se vogliamo usarlo nella sua interezza o sostituirlo, gradualmente, con altri plug in più mirati.
Per capire un po’ meglio cosa intendo dire, proviamo a dare un occhio alle funzionalità più comuni di Jetpack. Poi, approfondiremo come, in Omicron, nel tempo siano state sostituite con altri strumenti se e quando necessario.
Le aree (tutte molto importanti) coperte da Jetpack sono suddivide dal plug in stesso in:
- Sicurezza
- Performance
- Scrittura
- Condivisione
- Discussione
- Traffico
Vediamo nel dettaglio tutte le funzionalità e come noi di Omicron abbiamo scelto di gestirle.
Come abbiamo gestito la sicurezza dei nostri siti?
In termini di sicurezza Jetpack propone dei backup eseguiti regolarmente, il monitoraggio dei tempi di inattività (in pratica vi arriva una mail se il sito va down), firewall e attacchi di forza bruta. Noi abbiamo scelto un tool di backup più potente che si chiama Updraft Plus, in larga parte gratuito e che garantisce maggiore controllo sui salvataggi. Ad un certo punto, poi, ci siamo resi conto che un numero di commenti anomalo e robotizzato rischiava di causare una certa instabilità. Abbiamo quindi optato per un plug-in che si chiama Booter, che si è rivelato molto efficace. In base a quello che è il nostro traffico tipo, questi strumenti, insieme alla protezione dagli attacchi forza bruta di Jetpack, stanno garantendo un buon livello di sicurezza.
Performance, un discorso molto ampio che va molto oltre Jetpack
Per quel che concerne le prestazioni dei siti, argomento che abbiamo già trattato più volte bisogna fare un discorso a parte. Negli anni, da un punto di vista di SEO e di “logiche di Google” la velocità di un sito è diventato un fattore sempre più importante e dinamico. Questo vuol dire che “inseguire” una buona valutazione in termini di performance è un lavoro da portare avanti quotidianamente. Inoltre spesso richiede di aggiornare gli strumenti in uso più velocemente che per altri aspetti del sito. Oltre a questo ci sono una cattiva e una buona notizia. La cattiva è che uno strumento all-in-one come Jetpack probabilmente presto si rivelerà poco adatto per voi. Quella buona è che tutti i più importanti hosting di siti Wordpress forniscono strumenti focalizzati per il miglioramento delle prestazioni. Lo stesso discorso vale per i più importanti temi Wordpress. Quindi nel nostro caso abbiamo disabilitato tutte le impostazioni di performance di Jetpack e abbiamo lavorato molto su SG Optimizer (il tool sviluppato da Site Ground, il nostro host di Wordpress) e gli strumenti forniti dai temi che usiamo di più (Divi e Soledad). Una maggiore attenzione l’abbiamo dedicata su una criticità che nessun altro strumento aveva risolto in maniera soddisfacente: l’ottimizzazione delle immagini.
In questo caso abbiamo optato con un consigliatissimo EWWW Image Optimizer del quale potete leggere un approfondimento qui.
Per cosa abbiamo tenuto Jetpack? Per l’ottimizzazione del CDN.
È una materia un po’ complicata, ma in sintesi parliamo di strumenti per instradare il traffico in maniera più veloce. Siamo consapevoli che la soluzione di Jetpack non sia la migliore sul mercato, ma qualunque altra alternativa più performnate è anche decisamente più costosa, quindi è un investimento che prevediamo di valutare tra qualche tempo.
Scrittura, tutto trascurabile tranne..
Lato scrittura, Jetpack propone tutta una serie di strumenti con nuovi blocchi di impaginazione, widget e strumenti per “abbellire le pagine”. Ecco noi tutti questi strumenti li ignoriamo, se non altro perchè, tipicamente, il tema selezionato per un sito ha al suo interno già molte delle particolarità desiderate. Per ampliare le possibilità di personalizzazione esistono inoltre plug-in focalizzati che aggiungono “sfiziosità” ancor più originali e funzionali.
Quello per cui Jetpack si rivela davvero prezioso in termini di scrittura, però, è il sistema a semafori che valuta un nostro articolo o una nostra pagina. In pratica il plug-in incrocia il nostro contenuto con una serie di parametri ritenuti da Google importanti al fine di indicizzare meglio il nostro sito. Nel momento in cui non ne rispettiamo abbastanza il nostro articolo o la nostra pagina avranno un semaforo rosso o giallo. Niente paura, il plug-in stesso suggerisce cosa fare per risolvere i problemi!
Questo plug-in sostituisce un esperto in SEO? Ovviamente no! Però rappresenta un buon supporto quotidiano per avere il conforto di non essere completamente fuori strada quando si parla di generare contenuti graditi da Google.
Condividere in automatico sui Social tramite Jetpack. Meglio di no!
Questo modulo propone una serie di automatismi che noi non utilizziamo: la condivisione automatica dei contenuti sui social.
Certo, anche in questo caso è qualcosa che nelle prime fasi ci ha tolto un pensiero. Col tempo, però, ci siamo resi conto che tutti i social richiedono un registro linguistico e attività accessorie molto diversi tra loro. Per questo noi abbiamo scelto di curare pochi social, ma “a mano”, dedicando quindi un pochino di attenzione in più, piuttosto che condividere a tamburo su decine di piattaforme senza preoccuparci di adeguare il contenuto alla piattaforma.
I commenti: risorsa e problema
Quelli bravi lo chiamano engagement, in italiano si dice coinvolgere i tuoi lettori. È tra gli obiettivi più difficili da raggiungere e anche tra i più problematici da gestire. Paradossalmente, infatti, indipendentemente da quanti commenti o contributi verranno sottoscritti sul vostro sito, ci saranno sempre commenti di spam (o pubblicità). Spesso sono inseriti da sistemi automatici detti bot, il più delle volte in un italiano zoppicante. Questo è un problema, non solo per i contenuti spesso riservati a un pubblico maturo, ma anche perché danno idea di un sito trasandato e poco controllato. Noi a questo scopo abbiamo scelto di utilizzare in sinergia sia il controllo di Jetpack che quello di Bots (lo stesso del quale abbiamo parlato poco più sopra). Al momento non sfugge niente di sospetto e siamo contenti così!
Analisi del traffico: quando meno è più!
Chiunque vi dirà che le statistiche migliori sono quelle date da Google Analytics. Ed è probabilmente vero.
Noi però, molte volte, ci accontiamo di avere un’idea dei trend dei nostri siti, e procedere ad un’analisi più profonda periodicamente o nel caso in cui avviamo qualche nuova attività e vogliamo analizzarne il riscontro.
Per questo motivo abbiamo affiancato alle statistiche di Google Analytics quelle di Jetpack. Come detto non esiste paragone al livello di dettaglio e profondità, ma le seconde ci consentono di avere un polso rapido e quotidiano della situazione in un formato di visualizzazione per noi molto comodo e pratico!
Conclusioni
Spero davvero che questo metodo “diverso” di presentare il plug in, le sue funzionalità e come col tempo abbiamo modificato il modo in cui lo usiamo, risulti utile anche a voi nel momento in cui ne valuterete l’uso e le sue funzionalità! Per qualunque dubbio (e se non siete un bot) commentate pure, non vediamo l’ora di rispondervi!