Sono 4000 i comuni italiani che già oggi mettono a disposizione “WiFi Italia”, una connessione a banda larga, gratuita e accessibile da chiunque. Incredibile vero?
Come molti di voi, abbiamo scoperto questa opportunità grazie a una nuova campagna di divulgazione attiva in questi giorni su diversi media.
In realtà, come tutte le cose troppo belle per essere vere, non mancano luci e ombre su questo progetto del MiSE (Ministero dello sviluppo economico).
Come prima cosa non è una vera e propria novità (avviato nel 2017, i primi passi infrastrutturali si son visti nel 2019).
Parliamo poi di un progetto diverso dalle connessioni gratuite attivate grazie a iniziative comunali individuali.
In questo caso infatti non si tratta di reti distinte tra Comuni, biblioteche, ospedali, musei e altri edifici pubblici, ma di un’infrastruttura centralizzata e condivisa.
La connessione quindi ha caratteristiche identiche laddove è attiva (ad esempio, il proprio nome utente e la password non cambiano di luogo in luogo).
WiFi Italia: pro e contro
Come abbiamo anticipato prima, in questi giorni la comunicazione sul servizio si sta facendo più intensa, questo perché in pochissimi lo conoscono, e non parliamo solo di privati cittadini e turisti.
Spesso i comuni stessi sono all’oscuro di questa preziosa opportunità che mira, tra le altre cose, a mitigare quel digital divide che isola ancora alcune aree del nostro paese.
Problema non ignorato dall’Unione Europea. Ricordiamo infatti che è dedicato a questo argomento un intero punto nel PNRR varato il maggio scorso.
Non che lo sforzo non sia impressionante.
Infratel e TIM, per conto del Ministero, ad oggi hanno installato 9.589 hotspot nei comuni aderenti, 10.425 negli uffici postali, 236 negli ospedali.
Il confronto di questi numeri con quelli degli accessi all’app necessaria per navigare, è impietoso. Si parla di 465mila download pari allo 0,8 della popolazione italiana. È ovvio che si può e deve fare di più!
Cosa fare per navigare gratis
Anche il metodo di fruizione è al passo coi tempi.
Collegandosi a questo indirizzo è possibile scaricare l’applicazione necessaria per la connessione. Una volta avviata basterà fornire mail, password e numero di cellulare per accedere ad una procedura guidata che renderà il nostro dispositivo mobile pronto per la navigazione.
Anche se il colpo d’occhio della mappa di diffusione è piuttosto impressionante, è utile ricordare che, essendo una connessione di tipo WiFi, per avere una connessione stabile è necessario essere piuttosto vicini all’hotspot.
Se non siete raggiunti da alcun hotspot, non è il caso di gettare la spugna. Grazie all’app, infatti, è anche possibile richiedere hotspot gratuiti per i propri Comuni o richiedere di inglobare, all’interno del progetto, reti pubbliche già esistenti!