Il 4 maggio entrerà in vigore l’ultimo decreto stilato per far fronte all’emergenza coronavirus. Da tale data infatti si entrerà ufficialmente nella cosiddetta “fase 2” che non comporterà dei grossi cambiamenti rispetto alla fase 1 se non per qualche azienda che, rimasta chiusa dopo il decreto legge del 22 marzo 2020, potrà riaprire.
Chi potrà riaprire?
Ancora una volta l’unico elemento che chiarisce chi può riaprire la propria attività è il codice ATECO. Nell’allegato 3 del suddetto decreto sono presenti infatti i codici delle aziende che possono riaprire la loro attività. Le prime a ricominciare saranno quelle del settore manifatturiero, tessile, moda, automotive, comparto del vetro e costruzioni.
Il commercio al dettaglio invece dovrà aspettare il 18 maggio, mentre bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti potranno ripartire il 1 giugno.
Obbligatoria la sicurezza aziendale
Per tutte le attività che riapriranno vige la regola della sicurezza su lavoro e del distanziamento sociale. Potranno infatti riaprire solo le aziende che saranno in grado di rispettare i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che, il DPCM precisa, sono invitate a rendere conformi gli ambienti di lavoro prima del 4 maggio.