Nei giorni scorsi il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per rafforzare l’attuazione del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Della quarantina di articoli che compongono il testo fanno parte alcune misure fiscali: tra cui quella relativa alla fatturazione elettronica per le partite IVA in regime forfettario. Vediamo di seguito i dettagli.

Fatturazione elettronica in regime forfettario: le partite Iva escluse

Dal 2019, anno in cui la fatturazione elettronica era diventata legge, i titolari di partita IVA in regime forfettario non dovevano adempiere all’obbligo.
Dal 1 luglio 2022 invece, anche quest’ultimi saranno tenuti a emettere fattura solo in formato digitale, ma con una precisazione.
La riforma specifica infatti che:

chi applica la flat tax al 15% (o al 5% se rientra nei primi 5 anni dall’apertura) dovrà emettere fattura solo in formato digitale solo in caso di ricavi e compensi superiori ai 25 mila Euro.

Non c’è da spaventarsi. È previsto infatti un periodo transitorio per prepararsi al meglio al passaggio alla fattura elettronica. Dal 1 luglio (giorno in cui scatta l’obbligo) e fino al 30 settembre 2022 si potranno emettere le fatture fino al mese successivo e non entro i consueti 12 giorni, evitando le sanzioni, previste in caso di emissioni tardiva, tra i 250 e i 2 mila Euro.

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