Come vi avevamo già anticipato in questo articolo il Registro Elettronico Nazionale della Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) lo scorso settembre era approdato a Bruxelles per ricevere le osservazione dagli stati membri. Lo scorso 20 dicembre il Consiglio di Stato, nel dare parere “favorevole” al sistema, ha rilevato però alcuni aspetti da approfondire. A seguito di questo il Consiglio ha invitato l’amministrazione ad effettuare gli interventi necessari prima della pubblicazione.
Vediamo di seguito quali.
Costo della piattaforma
Uno dei principali rilievi dell’organo costituzionale è il costo della piattaforma che “comporta non irrilevanti oneri economico-finanziari“. I costi di funzionamento della piattaforma non saranno infatti a carico dello Stato, ma verranno sostenuti dai soggetti obbligati all’utilizzo della piattaforma (circa 1,2 milioni di imprese stimate). I giudici rilevano quindi critica l’indicazione secondo cui “il raggiungimento dell’equilibrio finanziario del sistema si collocherebbe a circa 36 mesi dall’iscrizione della prima fascia di soggetti obbligati”.
Da qui la raccomandazione di acquisire la bollinatura della Ragioneria dello Stato sulla certificazione della solidità economico-finanziaria. Questo passaggio potrebbe far slittare l’approvazione del decreto ai primi mesi del 2023. In ogni caso, tale rinvio non compromette il rispetto del PNRR che prevede la realizzazione a regime del RENTRI entro il primo trimestre 2023.

Tempistiche sull’avvio del sistema del RENTRI
Un altro rilievo è quello relativo al “regime transitorio” che colloca l’avvio del sistema dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento. Le modalità operative e il funzionamento sono affidate a decreti direttoriali che al momento appaiono secondo i giudici “di incerta e futura definizione“. In tal senso si raccomanda al Ministero di chiarire “con quale prevedibile tempistica e ordine logico-giuridico potranno essere assicurate e conseguite l’effettiva strutturazione, implementazione e messa a regime del nuovo sistema RENTRi e dei suoi supporti tecnici (hardware) e logici di programmazione (software)”.
Tali rilievi secondo il Consiglio di Stato “non appaiono tali da pregiudicare l’ulteriore corso dello schema“, ma andrebbero approfonditi “per dare al testo una maggiore compiutezza”.