Da quando i soggetti passivi titolari di partita IVA hanno iniziato a trasmettere telematicamente i dati delle fatture emesse e ricevute, incluse le bollette doganali e i dati delle relative note di variazione, c’è stato un susseguirsi di modifiche e di indecisioni su date di scadenza, modalità di trasmissione, ecc..
Cosa cambia dal 2019?
La “legge di Bilancio” (legge 27 dicembre 2017, n. 205), ha posto un freno a tutto ciò. Estendendo l’obbligo della fatturazione elettronica, già prevista per la Pubblica Amministrazione, ai privati (intesi come enti economici dotati di partita IVA, aziende o liberi professionisti), ha reso non più necessaria la comunicazione della dichiarazione dei dati delle fatture emesse e ricevute, chiamata comunemente spesometro.
L’obbligo della fatturazione elettronica si applica però alle fatture emesse a partire dal 1 gennaio 2019, fino a quella data quindi sono ancora in vigore le leggi esistenti.
Quali sono le ultime scadenze?
L’ultimo decreto nel quale si parla di spesometro è il “Decreto Dignità“, (D.L. n. 87/2018) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 luglio 2018 ed entrato in vigore dal 14 luglio 2018, dove vengono fissate le date per la comunicazione delle fatture.
Vediamo nel dettaglio le ultime scadenze utili.
Entro il 1 ottobre 2018 (slittato rispetto al 30 settembre in quanto cade di domenica), devono essere inviati i dati riguardanti le fatture emesse e ricevute, relativamente a:
- il secondo trimestre 2018;
- il primo semestre 2018 (per chi ha optato per la trasmissione semestrale).
Infine l’ultimo invio dello spesometro dovrà essere effettuato entro il 29 febbraio 2019 e dovrà essere relativo al:
- terzo e quarto trimestre 2018;
- secondo semestre 2018 (per chi ha optato per la trasmissione semestrale).