In un periodo in cui l’emergenza energetica e il cambiamento climatico sono attualità, i treni ad idrogeno arrivano come una sferzante novità.
Abbiamo già parlato di macchine elettriche, dei loro pro e dei loro contro (anche etici oltre che ecologici).
Con i treni elettrici, in ogni caso, si concretizza una nuova opzione per la mobilità green.
Suonano fantascientifici, puntano a risolvere qualche criticità delle auto elettriche e sembra tutto troppo bello per essere vero. Sarà così?
In Germania partono i primi treni a idrogeno
In Germania il tema ambientale è cruciale, lo è da anni e coinvolge l’uomo e la donna della strada così come le istituzioni.
Per questo i treni ad idrogeno, che in questi giorni hanno cominciato a circolare in Sassonia, rappresentano solo una naturale prosecuzione di questo impegno.
Coradia iLint: questo è il nome del primo treno ad idrogeno al mondo, ma perché parlarne tanto?
Diciamo che lo “slogan” che alza l’attenzione di tutti è che le emissioni di questo mezzo di trasporto si riducono a qualche goccia di… acqua e vapore!
I collegamenti regionali in Sassonia possono, quindi, fregiarsi del primato di far debuttare 14 treni con questa tecnologia che, a dirla tutta, non è per nulla banale! Nel progetto, infatti, sono coinvolte diverse aziende, anche internazionali, non ultima l’azienda ferroviaria statale tedesca. E’ facile quindi supporre che dopo questo progetto pilota, se tutto va come deve andare, vedremo diffondersi sempre più treni di questo tipo in Germania e all’estero.
Quanto è Green l’idrogeno?
Questa è la stessa domanda che ci siamo posti quando abbiamo cominciato a parlare di macchine elettriche.
Il fatto che le emissioni siano zero vuol dire automaticamente che l’idrogeno lasci un’impronta ambientale pari a zero?
Ovviamente non è così. Basta leggere la pagina dedicata su Wikipedia, o, per i più volenterosi, ricorrere a qualche ricerca online, per intuire che, al solito, tutto dipende da come lo si produce, questo idrogeno. Pur essendo uno tra gli elementi più diffusi in natura infatti, è raro trovarlo allo stato puro. E’ più comune trovarlo legato ad altri elementi e “slegarli” richiede energia. Energia che ovviamente può essere a sua volta pulita (eolico, idroelettrico, ecc..) o, più comunemente, ottenuta tramite combustibili fossili o processi fisico chimici.
In breve veicoli elettrici o a idrogeno rappresentano un grande passo in avanti ma anche solo l’ultimo passaggio di un percorso che deve godere di produzioni virtuose fin dai primi passaggi del processo produttivo della loro fonte energetica.