L’Unione Europea ha recentemente ipotizzato alcune scadenze che dovrebbero tradurre in realtà una transizione ecologica fino ad oggi tratteggiata solo in teoria. La più discussa in questi giorni è quella che vede protagonista l’anno 2035. Se la proposta dovesse passare, a partire da questa data non si potrebbero più vendere auto con emissioni di CO2.
In questo modo quindi verrebbero “tagliate” anche motorizzazioni come quelle a metano, Gpl, le ibride e le ibride plug-in, fino a ieri considerate “green”. Insomma, secondo la proposta dell’Unione Europea, entrando in un concessionario dal 2035 si potranno acquistare solo auto elettriche al 100% o veicoli ad idrogeno.
Luci e ombre della proposta UE
L’evoluzione dei veicoli elettrici è da seguire con attenzione. Protagonisti di un vertiginoso aumento di vendite e una veloce riduzione di prezzo, il loro futuro non è certo in discussione.
Tuttavia non mancano alcune perplessità in merito ad un cambio di rotta che sembra fin troppo repentino, quali:
- segnali contrastanti del mercato: le case costruttrici hanno previsioni molto diverse sullo stop della produzione dei veicoli con emissioni di CO2. Due esempi su tutti: Volvo entro il 2025 offrirà unicamente veicoli elettrici; Mercedes, invece, entro il 2030 spera di offrire un listino prezzi in cui le soluzioni a motore elettrico siano almeno il 50%;
- autonomia e distribuzione delle colonnine: in Italia (ma non solo) i punti di ricarica sono difficili da trovare, specie al di fuori dei grandi centri urbani;
- disorientamento del consumatore: a tutti gli effetti siamo già in fase di transizione, eppure non ci sono ancora certezze. Acquistare oggi un veicolo elettrico pone l’acquirente in una posizione scomoda: da una parte optare per un’auto ibrida (quelle attualmente di maggior successo) sembra una scelta con una data di scadenza fissata al 2035, dall’altra acquistare una full electric vuol dire scontrarsi con una tecnologia poco supportata in termini di punti di ricarica, manutenzione, pezzi di ricambio e così via.
Una soluzione migliorabile
Insomma, senza dubbio i punti da chiarire sono ancora molti: siamo tutti coscienti della necessità di accelerare sulla transizione ecologica, ma è necessario che ogni passaggio sia praticamente (e non solo idealmente) realizzabile.
In ogni caso stiamo parlando di quella che, allo stato attuale, è solo una proposta, come tale ampliamente migliorabile. La direzione è giusta, speriamo lo diventino anche i passi concreti.